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FB

Tutti contro FB

Ancora un articolo complottista.

Ascolto raramente il telegiornale ma quando lo ascolto sento sempre qualcuno che vaneggia baggianate a proposito di Facebook.

Un imbecillotto scrive che si devono uccidere i bambini Down? Ecco che il «sistema» dei telegiornali insorge, invocando l’intervento delle forze di pubblica sicurezza e fornendo una risonanza insperata per tale gruppo Facebook.

Il gruppo non era certamente seguito dalle moltitudini, sicuramente nessuno ha ucciso nessuno a causa di quel gruppo, però è andato in onda in prima serata per diversi giorni.

Perché tanto scalpore sul nulla? Perché tanto dispiego di energie contro il primo stordito che dice una stoltezza?

Perché qualsiasi stupidata scritta da un signor qualsiasi prende una risonanza enorme, solo se pubblicato su Facebook? Mentre se scritto su uno degli altri innumerevoli social network non se lo fila nessuno?

Tutti a demonizzare Facebook. Facebook in particolare. Perché?

Sicuramente perché ha moltissimi iscritti. Però i gruppetti di storditi che inneggiano stoltezze hanno pochissimi iscritti e pochi lettori.

Perché tutti il sistema della propaganda, oops …dell’informazione, è schierato contro Facebook?

Addirittura sembra che l’uso di Facebook aiuti a diffondere la sifilide. Lo sostiene uno studio inglese. Insomma siamo ben oltre il ridicolo.

Perché tutto ciò?

Ho una risposta, una proposta di analisi del fenomeno. Facebook NON è quotato in borsa. Guadagna tanti soldi e non è quotato in borsa. Raggiunge più di 400 milioni di persone e non è quotato in borsa. Un successo economico, ma soprattutto sociale, senza precedenti e… non è quotato in borsa.

Non essendo quotato in borsa è difficilmente scalabile, acquisabile, controllabile, manipolabile dai padroni del sistema propagandistico, oops …dell’informazione, dei media. Le banche, gli investitori istituzionali, i padroni della finanza, non possono considerare Facebook «cosa loro».

Quindi scatenano l’inferno. Aumenterà la pressione mediatica, aumenteranno le cause legali (qua e qua), aumenteranno i casi di allarmismo a mezzo stampa, i quali –se è vera la mia teoria- si interromperanno appena Facebook verrà quotato in borsa.

Chi vivrà vedrà.

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